Results for ' senso di sé'

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  1. Amicizia conoscenza di sé e misura [Friendship, Self-knowledge and Measure].Paul van Tongeren - 2001 - la Società Degli Individui 11.
    L'amicizia, secondo Nietzsche, richiede un tipo particolare di conoscenza di sé: quella che consente di nascondersi e che preserva dall'illusione che gli amici possano essere mai completamente trasparenti gli uni agli altri. Questo tipo di conoscenza di sé genera solitudine, che a sua volta suscita un desiderio di amicizia. Gli amici possono essere onesti tra di loro solo quando si consentono reciprocamente di nascondersi e ciò richiede un senso molto acuto della "misura e della medietà", come quello manifestato dal (...)
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  2.  19
    L'orizzonte personale della scelta. Tra comunicazione della speranza e naturale desiderio di compimento.Antonio Di Somma - 2018 - Rivista Italiana di Cure Palliative 20 (2):95-99.
    Si tratta di una possibilità, di una disponibilità del pensiero. Dell’orizzonte di comprensione in cui tutti noi ci muoviamo incessantemente, qualunque cosa accada. Di uno spazio interiore ininterrottamente aperto al dialogo con sé stessi, con il mondo, l’esistenza, la vita, con quanto ci accade di positivo o negativo. Il vissuto che si dischiude alla mente, spesso a lungo un cammino nel vuoto e nell’assenza di ogni intuizione, un orizzonte di libertà. Un sistema di scelte e di valori incentrato sui compiti (...)
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  3. Emanuele Severino e la fede cristiana come dubbio.Roberto Di Ceglie - 2015 - Giornale di Metafisica 1 (1):154-169.
    In un saggio intitolato La fede e il dubbio. L’inesistenza e la violenza della fede, Emanuele Severino giudica incoerente la dottrina cattolica – come pure la prospettiva di Tommaso d’Aquino cui essa risale – stando alla quale la fede risulta certa nonostante le verità che in essa si credono manchino di evidenza. La fede sarebbe non solo inesistente (una fede certa, come quella proclamata dai Vangeli e sostenuta da Tommaso, semplicemente non può esistere) ma anche violenta (l’incoerenza che la contraddistingue (...)
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  4.  6
    Jean Petitot, Morphologie et Estbétique. La forme et le Sens chez Goethe, Lessing, Lévi-Strauss, Kant, Valéry, Husserl, Eco, Proust, Stendhal.Giuseppe Di Liberti - 2006 - Rivista di Estetica 32:199-200.
    Se negli ultimi anni sempre di più si è posta l’emergenza per l’estetica di stabilire interazioni con altri ambiti di ricerca scientifica, è pur vero che rari sono i casi di autori capaci di sviluppare la propria indagine su terreni eterogenei. Tra questi c’è Jean Petitot che con originalità conduce il proprio lavoro incrociando le due linee sulle quali si è formato: Thom e Greimas. Proseguendo nella direzione di Morfogenesi del Senso e Fisica del Senso, Morphologie et Estbétique, (...)
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  5.  3
    Cura degli altri e cura di sé nelle relazioni familiari.Finzi Silvia Vegetti - 2010 - Società Degli Individui 37:54-63.
    Il rapporto individuo-solidarietÀ viene qui affrontato nell'ambito delle relazioni familiari. In questo contesto l'‘individuo' si rivela un' astrazione. A lungo ogni nuovo nato č assolutamente dipendente dagli altri. La consapevolezza stessa di essere unici e irripetibili deriva dalla madre, dalla sua donazione di soggettivitÀ e di senso. Tuttavia nella nostra societÀ, egoista e competitiva, la dipendenza e la gratitudine sono negate a favore dell'autonomia. La presunzione di bastare a se stessi impedisce di provare compassione, un'attitudine pre-morale che trova un (...)
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  6.  6
    Idealtypen per una tipologia degli atti istituzionali.Paolo Di Lucia - 2008 - Rivista di Estetica 39:133-145.
    Zwar kann der Akt – sofern er sich in gesprochenen oder geschriebenen Worten ausdrückt selbst etwas über seine Bedeutung aussagen, seinen eigenen Sinn angeben.Darin liegt sogar eine besondere Eigentümlichkeit des der sozialen und insbesondere der juristischen Erkenntnis gegebenen Materials. Certamente l’atto, in quanto si esprime a voce o per iscritto, di per sé può dire qualcosa attorno al suo senso, può dichiarare il proprio senso.In ciò consiste una speciale caratteristica del materiale og...
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  7. Valenze psicodinamiche dell’integrazione dell’Ombra e del sacrificio di sé. [REVIEW]Ferruccio Vigna - 2016 - L'ombra 8.
    Nel Libro Rosso Jung affronta per la prima volta, attraverso la faticosa lettura dell’ambivalente rapporto tra l’uomo e Dio, il tema della ricognizione ed integrazione dell’Ombra, che definisce il principale scopo dell’analisi. Propone un metodo per affrontare questo opus, che si compone di due fasi cronologicamente distinte. La prima si caratterizza per un preventivo e volontario depotenziamento dell’Io, per lasciare affiorare più liberamente le immagini del profondo. Nella seconda fase l’Io torna in gioco, allo scopo di elaborare a livello cosciente (...)
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  8.  24
    Il divenire del sé attraverso la pratica alfabetica. Nuove prospettive di ricerca nel pensiero di V. F. Guidano.Giovanna Maxia - 2014 - Nóema 5 (2).
    Vittorio Guidano, fondatore della psicoterapia cognitivista post-razionalista, ha offerto alcuni spunti di riflessione sui cambiamenti del senso di identità che presumibilmente si sono succeduti nel corso delle epoche storiche in relazione ai diversi contesti di vita. Dell’interesse per questo tema testimonia una lezione, di cui l’autrice riporta alcuni stralci sinora inediti. La lezione si è tenuta a Roma, presso l’APC- Associazione di Psicoterapia Cognitiva, in data 26 gennaio del 1999, nell’ambito di un training di formazione in psicoterapia. Il tema (...)
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  9.  25
    Il senso pedagogico della soggettivazione.Francesco Cappa - 2013 - Nóema 4 (1):32-43.
    Foucault come educatore non dirige da un luogo esterno verso di noi un insegnamento, una dottrina, piuttosto sente la responsabilità di cercare e di estrarre dal mondo «qualcosa» che possa animare l’esperienza che si fa del mondo, di mostrare da una prospettiva latente l’esperienza già fatta, come una scheggia di «reale» che nel mondo si manifesta. Foucault può essere un educatore se accettiamo che la verità è sempre ancora da fare, concretamente, che siamo sempre corresponsabili della verità che è in (...)
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  10.  8
    Lineamenti della filosofia delle persone di Robert Spaemann: una fisionomia della realtà della persona come essere-per-sé-una ed essere-per-altri.Massimiliano Pollini - 2021 - Roma: G&BPress, Pontificia Università Gregoriana, Pontificio Istituto biblico.
    Scritto complesso, compatto e volutamente non sistematico - all'acme della carriera accademica e dell'attività filosofica di Robert Spaemann (1927 - 2018) -, Persone. Sulla differenza tra 'qualcosa' e 'qualcuno' (1996) non è solo un capolavoro del grande pensatore tedesco, ma è innanzitutto una pietra miliare nella filosofia del Novecento sul realismo delle persone. La sua acuta riflessione sa pro-vocare e destare l'uomo di oggi alla 'grande questione' ch'egli da sempre è a se stesso, ponendolo di fronte al senso autentico (...)
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  11.  6
    Il senso religioso in Henri de Lubac.Francesco Bertoldi - 1988 - Communio 98:50-74.
    L'uomo non si può compiere, per il teologo francese Henri de Lubac, se non in Dio, sia Origine (creatore) e Fine ultimo. Qualunque meta finita quindi è destinata a rivelarsi come non appagante. Lo sostenevano già non solo Agostino e i Padri della Chiesa, ma anche Tommaso d'Aquino , col concetto di “desiderium naturale videndi Deum”, poi dimenticato dai tomisti moderni, e riscoperto appunto da de Lubac.
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  12. Il pragmatismo di Nietzsche. Saggi sul pensiero prospettivistico.Pietro Gori - 1946 - Milano: Mimesis.
    Il pensiero prospettivistico del Nietzsche maturo sorge come reazione alla «fede in un valore metafisico e in sé della verità» che, a partire da Platone, ha animato la cultura occidentale. Agli occhi di Nietzsche, tale fede si trova all’origine del processo di degenerazione antropologica che ha caratterizzato la morale europea, ed è pertanto su di essa che occorre operare criticamente se si vuole avviare un contromovimento in grado di permettere all’umanità di orientarsi nei meandri labirintici del nichilismo. Attraverso una contestualizzazione (...)
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  13.  6
    Scritto sulla pelle. Le sensazioni localizzate all’origine del sé corporeo nella fenomenologia husserliana.Edoardo Fugali - 2013 - Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia 4 (1):49-68.
    Da dove viene il nostro senso di possesso del corpo e quali configurazioni dell’esperienza lo rendono possibile? Il senso di appartenenza di cui facciamo esperienza a proposito del nostro corpo comprende il livello fenomenologico del corpo vissuto come noi lo sentiamo “dall’interno”, ossia il corpo che viviamo dalla prospettiva della prima persona come sigillo della nostra individualità e come punto-zero del nostro orientamento nel mondo. Husserl fornisce una ricostruzione di questo modo fondamentale di esperire il nostro corpo mediante (...)
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  14.  5
    Genealogia di uno schema esistenziale: la figura dello Schlemihl in Rahel Varnhagen, Hannah Arendt e Lea Ritter Santini.Chiara Maciocci - 2024 - ACME: Annali della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano 76 (1-2):199-208.
    Il presente contributo mira a gettare luce sulla figura ebraica dello Schlemihl, per come questa è venuta ad assumere, nei discorsi di Rahel Varnhagen, Hannah Arendt e Lea Ritter Santini, la funzione extra-letteraria di dispositivo di riconoscimento e schema esistenziale. È nella triangolazione dei discorsi e delle vite di queste tre intellettuali appartenenti, ognuna a suo modo, alla cultura tedesca, che la figura dello Schlemihl ha esemplarmente dispiegato la sua forza genetica, come metafora di un destino in cui, fin dal (...)
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  15.  5
    La ragione flessibile: modi d'essere e stili di pensiero.Giovanni Bottiroli - 2013 - Torino: Bollati Boringhieri.
    Gli antichi Greci la chiamavano métis. Parola comune e anche nome mitologico di divinità. Se consultiamo il vocabolario, ne troviamo due significati: "saggezza" ispirata a "prudenza" e "disegno", nel senso di "piano" concepito da qualcuno. La flessibilità ha a che fare soprattutto con il secondo significato, perché è razionalità strategica e agonistica, in cui la duttilità è insieme ragion d'essere, modo di operare e scopo. Giovanni Bottiroli sostiene da tempo la necessità di elaborare una filosofia di tipo modale, che (...)
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  16.  4
    Criterio di Bellezza Nella Ricerca Scientifica. Il Contributo di Michael Polanyi.Miriam Savarese - 2019 - SCIO Revista de Filosofía 17:199-230.
    Riassunto: Il presente studio indaga il modo in cui gli scienziati percepiscono la dimensione estetica nella propria attività e nei propri oggetti di studio, al punto da essere un criterio che orienta il loro lavoro; si cercherà pertanto di enucleare le proprietà che caratterizzano il tipo di bellezza da loro riscontrato, facendo riferimento agli scritti di Michael Polanyi. L’autore offre importanti spunti per chiarire il problema della validità di tale uso della bellezza scientifica. La questione è ancor più interessante perché, (...)
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  17. Tommaso d’Aquino commentatore di Aristotele.Francesco Luigi Gallo - 2024 - Studium Filosofía y Teología 27 (53):27-48.
    In questo contributo tenterò di rispondere ad una domanda fondamentale e assai complessa: la concezione di Dio come Esse Ipsum Subsistens rischia una deriva verso il monismo parmenideo? L’indagine verterà dapprima sul superamento di Aristotele della visione parmenidea e poi si concentrerà sulla metafisica dell’essere di Tommaso d’Aquino che, se correttamente intesa, non rischia affatto una deriva verso il monismo ontologico. Saranno infatti presentati alcuni passi che comprovano come il concetto centrale della concezione di Tommaso, quello di partecipazione, garantisca proprio (...)
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  18.  2
    Scienza e metodologia (saggi di epistemologia).Filippo Selvaggi - 1962 - Roma,: Editrice Università gregoriana.
    Il presente volume raccoglie diversi articoli, relazioni e conferenze, fatti in circostanze diverse e in vari luoghi durante il decennio 1953-1962. I saggi qui presentati sono stati quindi gia pubblicati tutti, eccetto pochi. Tuttavia essi vengono qui non solo organicamente riuniti, ma anche in molti punti rimaneggiati, completati e in qualche caso fusi insieme. La grande attualita di argomenti di filosofia della scienza ci hanno spinto a curare la presente raccolta, come modesto contributo ad una delle piu urgenti problematiche della (...)
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  19. Fondamenti di logica deduttiva. Con esempi ed esercizi tratti dalle scienze psicologiche.Ettore De Monte (ed.) - 2014 - Roma: CISU.
    Come migliore introduzione ad un manuale di logica deduttiva pensato per le scienze psicologiche, crediamo sia necessario definire i seguenti termini: logica, logica deduttiva e logica come arte. Crediamo, infatti, che la chiara conoscenza di tali concetti predisponga e prepari allo studio di una materia complessa come la logica e allo studio delle relazioni, forse ancor più complesse, tra logica e psicologia. Possiamo dare della logica almeno due definizioni, una più ampia ed una più ristretta. Secondo un’accezione estesa, possiamo allora (...)
     
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  20. Il liberalismo di Luigi Einaudi o del buongoverno Il Liberalismo di Luigi Einaudi o del buongoverno.Paolo Silvestri - 2008 - Rubbettino.
    Italian Abstract: L'opposizione buon governo/mal governo è stato considerata uno dei grandi temi, se non il più grande, della riflessione politica di tutti i tempi. In questo libro mi propongo di qualificare teoreticamente il senso e il modo in cui Luigi Einaudi riattualizza il mito del buongoverno alla luce della portata dirompente dell’economico per la modernità e dei suoi effetti sul giuridico, il politico e l’etico. Il baricentro del liberalismo di Luigi Einaudi o del buon governo va ricercato non (...)
     
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  21.  7
    Il concetto di pulchrum in Giovanni di Salisbury.Amalia Salvestrini - 2020 - Doctor Virtualis 15:93-120.
    Il saggio affronta la questione se nel pensiero di Giovanni di Salisbury sia presente un pensiero mistico e quella di quali siano le relazioni con la sua teoria della conoscenza. Il pulchrum rappresenta uno dei temi tramite cui è possibile riflettere su tale questione, poiché problematizza il rapporto tra umano e divino, tra immanente e trascendente, su più livelli del discorso salisburiano. All’interno del generale atteggiamento scettico dell’autore, il pulchrum si articola nelle dimensioni dell’armonia musicale cosmica e umana, come proportio (...)
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  22.  2
    La rivoluzione, ma a partire da sé: un sogno ancora praticabile.Augusto Cavadi - 2014 - Milano: IPOC.
    Vecchie e nuove generazioni sembrano oggi accomunate dal medesimo senso di impotenza e di rinunzia: il mondo e storto e non ci si puo fare nulla. Bisogna rassegnarsi a cavarsela da soli navigando a vista, evitando il peggio. Qualcuno, pero, non ha gettato la spugna e a sessant'anni suonati ritiene ancora possibile, anzi piu necessario di prima, lottare per un mondo diverso. Cosi, quasi per passare la fiaccola dalle proprie mani a mani piu giovani, prova a testimoniare perche e (...)
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  23.  10
    Aritmetiche e alchimie di suoni. Severino Boezio e Luciano Berio.Markus Ophälders - 2010 - Doctor Virtualis 10:157-175.
    Luciano Berio apre il suo testamento poetico, Un ricordo al futuro, con un esplicito rinvio alla tripartizione della musica operata da Boezio e durante la discussione di specifiche tematiche della musica contemporanea vi torna a più riprese. Il presente lavoro intende indagare i motivi per un tale coinvolgimento dell’autore medievale nella ricerca poetica ed estetica di uno dei più importanti rappresentanti del mondo musicale novecentesco nonché il modo in cui la teoria di Boezio viene attualizzata da Berio. Si scoprirà che (...)
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  24.  16
    L'etica fenomenologica di Edith Stein: dalla vita emotiva all'individuo comunitario.Nicoletta Ghigi - 2021 - Roma (Italy): Fattore umano edizioni.
    L'origine dell'atto intenzionale e la reattività psichica e spirituale -- La costituzione genetica dell'Io personale e la scelta della relazione autentica -- L'intreccio tra volontà e dovere morale : la scelta di divenire un Sé e la dimensione dell'ascolto -- Dalla formazione personale al senso della comunità : la Bildung etica e l'etica della Bildung.
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  25.  13
    Ragione, dialettica e argomentazione giuridica - il progetto di Robert Alexy.Massimo Mancini - 2012 - Turin: Giappichelli.
    Alexy si prefigge di individuare quale argomentazione sia razionale (rationaler), ma soprattutto di quali argomentazioni siano inaccettabili poiché del tutto irrazionali: l'autore intende così fornire un criterio di individuazione che possa soddisfare le esigenze del ragionamento giuridico (principalmente quello giudiziario). La ricerca di Alexy non si propone di affermare un giudizio di valore su cosa possa essere considerato effettivamente morale o giuridico e cosa non possa esserlo, vale a dire una particolare decisione, come esito finale del ragionamento, mentre tutto il (...)
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  26.  6
    Il modello corporeo e la teoria neuropsicologica del sé corporeo minimale. Una rassegna tematica.Martina Properzi - 2022 - Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia 13 (3):226-237.
    _Riassunto_: Il concetto di modello corporeo è un’acquisizione relativamente recente della neuropsicologia. Studiosi attivi in questo ambito di ricerca interpretano il concetto di modello corporeo come facente riferimento ad un modello interno, una rappresentazione cognitiva delle proprietà anatomiche, volumetriche e posturali del corpo umano. È stato dimostrato come il modello corporeo fornisca un _background_ cognitivo stabile a processi d’integrazione dell’informazione multisensoriale riferita al corpo proprio. In questo senso, si ritiene che esso concorra a generare una forma elementare di autocoscienza (...)
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  27. Uno sguardo di passaggio. Mimesi e desiderio nelle Ho­rae canonicae di Wystan H. Auden [A passing glance. Mimesis and desire in Horae canonicae of Wystan H. Auden]. [REVIEW]Italo Testa - 2008 - la Società Degli Individui 33:68-83.
    In Horae canonicae W. H. Auden ha messo a tema la dimensione mi­metica della condizione umana. Il saggio ricostruisce in tal senso l’an­tropologia negativa di Auden, prendendo le mosse dall’analisi del desi­de­rio di riconoscimento quale elemento centrale dell’identità storica. Attra­ver­so una lettura dei motivi della folla e del doppio, e sullo sfondo del poe­ma The Age of Anxiety e della produzione saggistica di Auden, si mo­stra che la «routine della lode e del biasimo» innesca meccanismi imi­tativi di sdoppiamento e (...)
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  28.  1
    Volontà, conoscenza e causalità nel Tractatus di Wittgenstein.Pasquale Frascolla - 2007 - Rivista di Estetica 34 (34):27-40.
    1 Qualche considerazione preliminare È opportuno cominciare citando per intero la sezione 5.1362 del Tractatus, attorno alla quale ruoterà gran parte di ciò che andrò sostenendo: Il libero arbitrio consiste nell’impossibilità di conoscere ora azioni future. Noi le potremmo conoscere solo se la causalità fosse una necessità interiore, come quella della conclusione logica. — La connessione di conoscere e conosciuto è quella della necessità logica. (“A sa che p" è priva di senso, se p è una taut...
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  29.  2
    Considerazioni sopra le dottrine religiose di Vittorio Cousin: per servir di appendice alla Introduzione allo studio della filosofia.Vincenzo Gioberti - 1975 - Padova: CEDAM. Edited by Vincenzo Gioberti.
    Excerpt from Considerazioni Sopra le Dottrine Religiose di Vittorio Cousin, per Servir di Appendice Alla Introduzione Allo Studio della Filosofia Le accuse ch 10 muovo contro le dottrine del sig. Cousin nella mia Introduzione allo studio della filosofia benchè bre vemente espresse essendo gravissime, ragion vuole che siano ben provate. Io mi reputo tanto più in obbligo di farlo che I' illustre Autore negli ultimi suoi scritti protesta altamente di non meritarle. Dichiarazione che ogni lettore assennato accet terebbe tanto più (...)
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  30.  98
    The Other “in” the Self: The sense of self and the threat of relativism.Cristina Meini & Alfredo Paternoster - 2014 - Rivista di Estetica 56:21-34.
    On the traditional view, a sense of selfhood appears relatively late in infancy, since to be, or to possess, a self is taken to require such capacities as language and metacognition. Recent research in psychology, however, shows that there are some rudimentary forms of self-consciousness already in the very first months of life. The exercise of these early abilities in interactional contexts with caretakers shapes gradually a sense of self, or a primitive form of what we also call “personal identity”, (...)
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  31.  12
    I Move, therefore I am - A Comment on "The Importance of Sensing One's Movements in the World for the Sense of Personal Identity" by Haselager, Broens, & Quilici Gonzalez.Sandro Nannini - 2012 - Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia 3 (1):12-19.
    L’argomento proposto da Haselager, Broens e Quilici Gonzalez in The Importance of Sensing One’s Movements in the World for the Sense of Personal Identity consta di tre tesi fondamentali, che possono essere così riassunte: al cuore dell’autocoscienza umana sta il linguaggio o il pensiero, ma il senso del corpo; la dicotomia tradizionale tra sensi esterni e sensi interni è falsa; non c’è un primato del cervello sul resto del corpo in rapporto al senso di identità che ogni essere (...)
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  32.  34
    Il peso dell’amore: L’influenza di Agostino d’ippona nelle opere di Hannah Arendt.Serena Suppa - 2016 - Synesis 8 (1):146-172.
    Agostino d’Ippona è stato un punto di riferimento costante nella produzione filosofica arendtiana, a partire dalla dissertazione di dottorato del 1928, intitolata Il concetto d’amore in Agostino, fino alle ultime pagine scritte prima di morire, e dedicate alla trattazione della volontà. Il segno più evidente di questo rapporto è costituito da una frase del De civitate Dei, « initium ut esset creatus est homo, ante quem nullus fuit» sulla quale Hannah Arendt fonda il proprio concetto di libertà, intesa come la (...)
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  33. La Civiltà dell'Amore.Se Card Angelo Sodano & Segretario di Stato - 2003 - Alpha Omega 6 (3):323-336.
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  34. La soggettività dell'esperienza soggettiva: Un'analisi rappresentazionale Della prospettiva in prima persona.Thomas Metzinger - 2004 - Networks 3:1-32.
    Sommario. Prima che di definire un modello della coscienza e comprendere che cosa sia un fenomeno soggettivo, è necessario sviluppare una teoria della prospettiva in prima persona. Questa teoria deve essere concettualmente con- vincente, empiricamente plausibile e, soprattutto, aperta a nuovi sviluppi. Il quadro di riferimento concettuale deve essere coerente con il progresso scienti- fico. Le sue ipotesi fondamentali devono essere adattabili in modo da permette- re a nuovi risultati sperimentali di essere inseriti nel modello teorico. Questo ar- ticolo tenta (...)
     
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  35. Philosophy and Catastrophe.Simone Guidi & Marco Carassai (eds.) - 2016 - Roma RM, Italia: Lo Sguardo.
    Il termine ‘catastrofe’ porta con sé, quasi non tradotte, le origini dal greco καταστροφή, che potremmo rendere con l’espressione “precipitazione degli eventi”, se sapessimo, con ciò, anche alludere al senso di un rovesciamento radicale, di una ‘situazione’ che questo lemma in sé custodisce. Kαταστροφή è, innanzitutto, parte del lessico della drammaturgia antica, dove è utilizzato per indicare un rivolgimento improvviso, l’avvenimento che mette fine alla καταστάσεις dell’azione drammatica e che conclude così la vicenda dell’eroe. Lo ribadisce, ancora nel ‘700, (...)
     
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  36. Confini. Dove finisce una cosa e inizia un’altra.Achille C. Varzi - 2007 - In Andrea Bottani & Richard Davies (eds.), Ontologie regionali. Mimesis. pp. 209–222.
    Ci imbattiamo in un confine ogni volta che pensiamo a un’entità demarcata rispetto a ciò che la circonda. C’è un confine (una superficie) che delimita l’interno di una sfera dal suo esterno; c’è un confine (una frontiera) che separa il Maryland dalla Pennsylvania. Talvolta la collocazione esatta di un confine non è chiara o è in qualche modo controversa (come quando si cerchi di tracciare i limiti del monte Everest, o il confine del nostro corpo). Talaltra il confine non corrisponde (...)
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  37.  23
    Reflections on Quasi-Indexicals, Self-Consciousness and Self-Knowledge.Giuseppe Mario Antonio Varnier - 2017 - Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia 8 (2):193-206.
    : Building on recent linguistic and philosophical research on quasi-indexicals, self-consciousness, anaphora, and discours indirect libre, I argue that they raise problems for the definition of self-knowledge understood according to the Classical Definition of Knowledge. I call this extremely difficult problem the “non-detachment problem”. I show that, for this reason, self-knowledge must always be considered perspectival and non-third-personal, in the relevant cases. I also discuss and criticize the Lewis-Chierchia interpretation of de se attitudes. Furthermore, I discuss the role of the (...)
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  38.  2
    Riscoperta dell'uomo.Nando Fabro & Fernando Vittorino Joannes (eds.) - 1967 - [Milano]: A. Mondadori.
    Introduzione: L'uomo alla scoperta di se stesso, di N. Fabro.--Realtà della condizione umana e valori morali; appunti per una antropologia attuale, di S. Misser.--Fede nella creazione ed evoluzionismo, di P. Smulders.--Il senso biologico della morale di San Paolo, di José-Maria Gonzalez-Ruiz.--Immagine umanistica dell'uomo, di J.P. van Praag.--L'etica della situazione, di E. Schillebeeckx.--Dossier Teilhard de Chardin: Introduzione, Teilhard de Chardin, o della fede nell'uomo, di F.V. Joannes. Destino cosmico e destino individuale dell'uomo, di A. Catemario. L'evoluzione spirituale del genere umano, (...)
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  39.  12
    Ne pas être sujet?Mariana Nowersztern - 2011 - Les Etudes Philosophiques 96 (1):71.
    L’analyse de la lettre de Descartes à Christine du 20 novembre 1647 et de l’article 152 des Passions de l’âme permet de montrer que : 1/ l’estime de soi ne relève ni d’un amour de soi, ni d’un jugement que l’on porte sur soi-même ; 2/ le sens et la fonction de la similitudo Dei sont radicalement différents dans les Méditations et dans les Passions de l’âme ; 3/ Descartes déplace et retravaille, de façon originale, l’ancienne distinction théologique entre « (...)
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  40. Lives from philosophers. Philosophy and Autobiography.Libera Pisano, Marco Carassai & Simone Guidi (eds.) - 2013 - Roma RM, Italia: Lo Sguardo.
    Chi è quel soggetto che nell’autobiografia dice “io”? Raccontarsi non è già diventare altro? L’autobiografia è un esercizio filosofico in cui l’identità si scopre tramata da altre vite e l’io emerge soltanto perché dislocato nei suoi segni. Sono forse proprio le condizioni di impossibilità di un’autopresentazione trasparente e definitiva che rendono possibile una soggettività autobiografica. Scrivere di sé infatti è già trascendenza: insinua il sospetto di un’alterità, di un’alterazione e turba la rigida identità, che si presume autonoma e precedente alle (...)
     
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  41.  71
    Deleuze, Une Anti-Phénoménologie?Pierre Montebello - 2011 - Chiasmi International 13:315-325.
    Deleuze. An Anti-Phenomenology?Deleuze played Bergson off against Merleau-Ponty, but for what reasons? What is the meaning of this anachronistic return to Bergson, against the grain of phenomenological history? There was, in Deleuze, an underground debate with phenomenology, a debate that never became explicit, but that took place on common grounds which, for him, were a question of re-appropriation: the transcendental, time, and art. On all of these subjects, Deleuze invoked Bergson’s authority against phenomenology, as if Bergson allowed us to measure (...)
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  42.  6
    Critica e cura di sé: l'etica di Michel Foucault.Chiara Di Marco - 1999 - Milano: F. Angeli.
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  43.  46
    Pain and Consciousness in Humans. Or Why Pain Subserves the Identity and Self-representation.Irene Venturella & Michela Balconi - 2016 - Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia 7 (2):166-179.
    : Traditional definitions of pain assume that an individual learns about pain through verbal usages related to the experience of injury in early life. This emphasis on the verbal correlates of pain restricts our understanding of pain to the context of adult human consciousness. In this paper we instead support the idea that our understanding of pain originates in neonatal experience and is not merely a verbally determined phenomenon. We also challenge the definition of pain as a merely sensory message (...)
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  44.  20
    Tracing Merleau-Ponty’s Passage to Ontology.Sam Gault - 2017 - Chiasmi International 19:345-369.
    The concepts of Fundierung (“foundation” or “founding”) and Stiftung (“institution” or “instituting”) play a prominent role in the work of Edmund Husserl, who employs Fundierung to describe relations of essential necessity in “static” analyses of intentional consciousness, and Stiftung to describe movements of sedimentation and reactivation in “genetic” analyses of the co-advent of consciousness and the world. Martin Heidegger, meanwhile, employs the notion of Stiften (“establishing”) in his ontological questioning of the disclosure of the truth of beings. It is, therefore, (...)
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  45.  30
    Merleau-Ponty’s and Paul Claudel’s Overlapping Expression of Poetic Ontology.Glen A. Mazis - 2019 - Chiasmi International 21:167-185.
    Merleau-Ponty characterizes the poetic or literary use of language as bringing forth of sense as if it is a being that is an interlocutor with its readers. Sense will be explored as interwoven with a deeper imagination that works within the temporality of institution to become more fully manifest. Throughout the essay will be seen the overlap with Claudel’s ontology as expressed in L’Art poetique and Claudel’s approach to language. Why Merleau-Ponty’s articulation of embodiment and perception must culminate in the (...)
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  46.  7
    Il pensiero post-nichilista.Giuliano Minichiello - 2015 - Roma: Edizioni Nuova cultura.
    Se accettiamo l’ipotesi di Nietzsche, ampiamente sviluppata da Heidegger, che prevede l’affermarsi planetario di un’epoca in cui il senso della vita sarà completamente assente, un solo compito si offre alla filosofia e, nella sua accezione più larga, alla cultura: “DARE UN SENSO – questo il compito che resta assolutamente da assolvere”. Di là dal nichilismo, scrisse Nietzsche, la creazione di un senso permette al caos, nascosto in fondo all’uomo così come ai confini dell’universo, di trasformarsi in stella. (...)
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  47.  5
    Parlare di oggetti: teorie del senso e del riferimento.Michele Di Francesco - 1986 - Unicopli.
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  48.  14
    Verità e libertà come fundamenti del circolo fenomenologico.Renato Cristin - 2014 - Investigaciones Fenomenológicas 4:93.
    Il tema principale del saggio è un’interpretazione del metodo fenomenologico che, focalizzando la questione dell’identità, ne mette in evidenza il lato trascendentale ed egologico. L’obiettivo è il recupero dell’idea di filosofia come scienza rigorosa e il conseguente ritorno alla centralità del soggetto fenomenologico-trascendentale.Viene introdotto il concetto di circolo fenome-nologico, con il quale si intende indicare la ricorsività della riduzione e la necessità di restare in essa, per mantenere il livello fenomenologico dell’esperienza e della conoscenza. Si tratta di una circolarità virtuosa, (...)
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  49.  14
    La necessità del gusto e il sensus communis kantiano. A partire da alcune recenti letture.Federico Rampinini - 2019 - Con-Textos Kantianos 9:97-122.
    La nozione di “ sensus communis ” è una delle nozioni più importanti e allo stesso tempo complesse dell’intera filosofia kantiana. Tale complessità è dovuta alla diversità di significati che essa acquisisce nel corso degli scritti kantiani, i quali non dedicano mai una analisi precipua a questo concetto. Recenti studi, come quelli di Zhengmi Zhouhuang e di Serena Feloj, hanno contribuito a focalizzare l’attenzione su tale nozione, sulla sua importanza e sulle difficoltà ad essa connesse. Proprio a partire dalla discussione (...)
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  50. Che cosa è uno schermo, oggi?Francesco Casetti - 2014 - Rivista di Estetica 55:103-121.
    Nella nostra vita quotidiana, abbiamo a che fare con un numero sempre crescente di schermi. Tutti i dispositivi e media a noi più famigliari – dal computer allo smartphone, dal tablet alle screen façades – sono caratterizzati da schermi. Una tale diffusione viene a modificare la natura stessa dello schermo. Quest’ultimo non è più una superficie su cui la realtà è rappresentata con rinnovata forza e chiarezza (includendo la realtà dei sogni), come lo era attraverso il film – lo schermo (...)
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