Abstract
Obiettivo del presente contributo è un esame dei riferimenti al tema del silenzio in alcuni “luoghi” della letteratura socratica. Più particolarmente, l’analisi si concentra sull’importanza riconosciuta alla virtù del σιωπᾶν in due specifici ambiti: 1) l’educazione dei giovani e 2) lo scambio dialogico. Il primo aspetto è indagato soprattutto a partire dal Milziade di Eschine di Sfetto, che presenta positivamente la capacità di tacere nei giovani e che permette di istituire, a questo riguardo, alcuni paralleli con opere non socratiche. Il secondo aspetto, non privo di connessioni con il primo, è invece approfondito soprattutto a partire da un riferimento al ruolo del silenzio nel Protagora platonico, che consente di indagarne la funzione più specificamente anti-sofistica.