Nóema 1 (14):83-106 (
2023)
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Abstract
L’articolo si concentra sull’analisi della filosofia come istituzione affermatasi neutrale che, tuttavia, si rivela sessuata al maschile attraverso la comprensione del concetto di «differenza sessuale» per come teorizzato da Adriana Cavarero. Utilizzando il quadro concettuale della filosofia come «pratica» intrecciata alle pratiche di vita sviluppato da Carlo Sini, e quello di «ordine del discorso» fornito da Michel Foucault, vengono esplicitate le premesse e le conseguenze dell’ordine del discorso nell’elaborazione dei concetti, per poi presentare delle possibilità di un suo ripensamento attraverso la prassi teorica di Adriana Cavarero – di cui viene proposta un’analisi e sono presentati dei risultati rilevanti anche per il contesto attuale. L’ipotesi in esame suggerisce che la pretesa di neutralità e universalità della filosofia sia minata dalla consapevolezza che il pensatore è un essere vivente la cui esperienza di vita, compresa la propria sessuazione, permea sia il mondo della vita che il mondo del sapere. Dunque, la formazione dei concetti filosofici risulta vincolata alla prospettiva sessuata del soggetto che li elabora. Di conseguenza, l’ordine del discorso neutrale rappresenta tanto lo scacco del pensiero delle donne quanto l’occasione di essere ripraticato. Infine, l’articolo propone una riflessione sui cambiamenti istituzionali avvenuti tra gli anni Ottanta, il periodo di riferimento per la formulazione teorica di Cavarero su cui l’articolo si sofferma, e la situazione attuale dell’Università Italiana in relazione alle questioni di genere.