Abstract
Nella teologia trinitaria di Enrico di Gand, e in particolare nell'uso della nozione di verbum mentis, confluiscono ad avviso dell'A. tre diverse tradizioni che vengono rielaborate in un sistema coerente dal maestro agostiniano. La prima, quella cui aderiscono Tommaso e Bonaventura, insiste sul fatto che le persone sono distinte tra loro proprie per mezzo di relazioni opposte. La seconda, rappresentata da Riccardo di san Vittore, che attribuisce la differenza tra le persone al loro diverso modo di emanazione e di origine. La terza che riprende il modello psicologico della trinità di Agostino ed in particolare l'immagine del Figlio come Verbum. Enrico incorpora i diversi elementi di queste tradizioni in modo originale e sostiene che il Figlio è distinto dalle altre due persone in base al diverso modo di emanazione , ma che è diverso dal Padre e dallo Spirito Santo anche perché è Verbum. L'A. sottolinea la notevole influenza esercitata da Bonaventura sul pensiero trinitario di Enrico, anche dal punto di vista della terminologia utilizzata e ipotizza che ciò sia dovuto al ruolo di «propaganda» delle dottrine bonaventuriane svolto da Ruggero Marston e Matteo d'Aquasparta