Abstract
Il saggio ricostruisce lo scontro sull’emancipazione negli Stati Uniti dei decenni precedenti la Guerra Civile, concentrandosi sul discorso dell’economia politica del Nord e in particolare sugli scritti di Henry Charles Carey (1793-1879). Obiettivo del saggio è mostrare come, tra anni Trenta e Cinquanta, gli economisti del Nord, contro l’abolizionismo radicale, elaborino una visione graduale e limitata dell’emancipazione, nel tentativo di garantire, anche dopo la fine della schiavitù, la continuità del comando sul lavoro nero nel Sud e la persistenza delle gerarchie razziali e di classe del capitalismo americano. Il saggio evidenzia inoltre come questa visione dell’emancipazione, pur influenzando il Partito Repubblicano e l’amministrazione Lincoln, venga sconfitta dal general strike degli schiavi durante la Guerra Civile.