Abstract

Il problema della sostanza e della forma è esaminato in tre principali scritti di Averroè: anzitutto nell'Epitome alla Metafisica, poi nel Commento medio alla Metafisica e infine nel Commento grande. L'A. sottolinea anzitutto il significato del termine arabo «jawhar» per indicare la sostanza e la problematicità della dottrina aristotelica. I tre commenti, conclude l'A., appartengono a tre stadi diversi di elaborazione filosofica, ma presenterebbero possibili revisioni incorporate ai testi. Temistio e Alessandro di Afrodisia offrono soluzioni che saranno accolte da Averroè, ad esempio nel contesto della discussione sulla generazione spontanea e sulle forme separate, ma l'A. individua soprattutto nell'Islam una chiave decisiva per comprendere Averroè