Abstract
In questo testo desidero discutere da un’ottica strutturale il punto di consistenza della differenza tra paradigma del multiculturalismo e paradigma dell’interculturalità. Il primo esprime se stesso come differenziazione tra ordini culturali, che prevede comunque la presenza di un ordine o di un meta-ordine globale, il quale governa, in qualità di fondamento universale, lo svolgersi della coesistenza. Il secondo nega proprio questa possibilità, prevedendo come unica strada percorribile il lavoro contingente e situazionale di “traduzione” da un ordine culturale a un altro. Questo testo si propone di valutare proprio le ragioni in base alle quali del paradigma dell’interculturalità possa essere un candidato migliore per illuminare, ma anche per sottoporre a critica, la struttura titanica della globalizzazione.