This paper tries to trace the different evolutional stages the egg of primitive chordates had to pass through to reach the complex state of the bird egg . It tries to ascribe to the evolutional stages the successive appearance of transitional particularities which characterise the egg and the ontogeny of birds.The different forms of individual development in birds are classified in 7 groups, proceeding from primitive to more advanced types. The type of Galliformes, especially of the Megapodidae, is shown to (...) be very probably the most primitive one, while the Passeriformes show the highest degree of advanced specialisation.Proceeding from the primitive stages of chordates to the more advanced stages of brids a steadily growing participation of the maternal organism in the development of the young animal is stated . Corresponding to this participation we find the young in a more and more intimate dependance of the mother — a dependance that unites the young and his parents in a “system” just as complicated as that built up by the young mammal and its mother. The comparative study allows us to trace the progressive evolution of such a system in avian phylogeny.Ce travail essaie d'établir les stades de l'évolution par lesquels l'oeuf des cordés primitifs a dû successivement passer pour atteindre l'état complexe réalisé dans l'oeuf des oiseaux . Nous essayons ici d'attribuer aux stades évolutifs l'apparition successive de particularités transitoires qui, dans leur totalité, caractérisent l'oeuf et l'ontogénèse des oiseaux.Les différentes formes de l'ontogénèse des oiseaux sont groupées en 7 catégories, allant d'un mode reconnu primitif à un autre mode évolué. Les Gallinacés, en particulier les Mégapodides, nous paraissent se rapprocher le plus du stade primitif; les Passereaux semblent représenter le stade le plus avancé.En passant des stades primitifs des cordés aux stades plus évolués des oiseaux, on constate une participation progressive de la mère à l'ontogénèse de l'espèce . De cette participation résulte une dépendance de plus en plus étroite du jeune animal — dépendance qui unit les parents et leur progéniture en un „système” supérieur dépassant l'individu seul et qui n'est pas moins complexe que celui formé par la mère et l'enfant des mammifères. L'étude comparative permet actuellement de suivre l'évolution progressive d'un tel système dans la phylogénèse des oiseaux. (shrink)

ERNST BENZ DIE SCHÖPFERISCHE BEDEUTUNG DES WORTES BEI JACOB BOEHME I Wenn der diesjährige Eranos sich als Thema : „Mensch und Wort" gestellt hat, ...

L’originaria visione del mondo attribuiva la correlazione tra le varie forme di vita (piante, animali ed esseri umani) a un atto di creazione operato da ignote potenze superiori. In Occidente tale concezione ha trovato la sua massima espressione nella fede in un’unica potenza creatrice, che si riteneva fosse obbligata a realizzare tutto ciò che era virtualmente possibile: la «catena dell’essere» andava dalla materia inanimata del regno minerale alle piante e agli animali, su su fino agli esseri umani, alle creature sovrumane (...) e agli angeli prossimi al Creatore. Ogni riflessione sulla varietà delle forme prendeva le mosse da analogie percepibili attraverso i sensi. Il problema della Causa trovava risposta nella fede in una potenza creatrice. La rivoluzione copernicana mise lentamente capo a un nuovo concetto di creazione, e il Creatore divenne Primo Motore: distante dalla propria opera, fu rimpiazzato da una «Natura» creatrice cui furono ricondotte le relazioni tra le varie forme – relazioni che venivano spiegate sulla scorta di fattori spirituali, non tramite un legame di discendenza materiale. Si delineò quindi una morfologia idealistica che implicò, da Goethe in avanti, l’esistenza di un principio di affinità interna (omologia) più importante di qualsivoglia somiglianza funzionale (analogia). Il «sistema naturale» fu l’esito di tale morfologia. È in questo contesto che si inserisce anche la prima teoria evoluzionistica elaborata da Lamarck, che ebbe però scarsa risonanza in quanto in essa i fattori creativi immateriali giocavano ancora un ruolo fondamentale. Darwin unificò le nuove idee relative all’evoluzione materiale dall’organismo più semplice a quello più complesso in una teoria che ben rispondeva alle esigenze spirituali dell’epoca: perse sempre più importanza la questione delle cause ultime, che vennero concepite come inerenti alla materia (in quanto fonti di variazione) e sottoposte all’influsso di fattori esterni (come quello della selezione naturale). Adottando metodologie sperimentali, la moderna biologia ricerca le cause della discendenza nella vita embrionale e – più recentemente – in quella cellulare, analizzando per esempio i fattori genetici ereditari, la struttura macromolecolare dei cromosomi nei nuclei cellulari e la sostanza ereditaria nel citoplasma. Finora i tentativi di dimostrare che la connessione formale che percepiamo nel mondo visibile (mesocosmo) si estenda anche al mondo microcosmico delle predisposizioni ereditarie non hanno avuto successo. A tutt’oggi, questo tipo di ricerche ha certificato solo una netta separazione tra la morfologia classica delle forme viventi e i processi che hanno luogo a livello macromolecolare, contribuendo comunque ad ampliare la nozione originaria di «omologia». Anche nel quadro della teoria dell’evoluzione e del concetto su cui essa si basa – quello di discendenza –, il problema centrale della morfologia resta senza risposte. (shrink)

Das Problem des Lebendigen.--Die Gestalt, das Geheimnis des Lebendigen.--Anthropologische Deutung der menschlichen Entwicklungsperiode.--Um eine basale Anthropologie.--Der Mensch im Bereich der Planung.--Sinnvolle Lebensführung.--Die Sprache im Schaffen des Naturforschers.--Biologisches zur ästhetischen Erziehung.--Goethes Morphologie in unserer Zeit.