Sigieri di Brabante, maestro di filosofia presso la facoltà delle arti dell'università di Parigi, fu uno dei principali esponenti di quell'"aristotelismo radicale" che costituì uno dei principali obiettivi delle condanne del vescovo Étienne Tempier del 1270 e del 1277. Il De aeternitate mundi è la testimonianza di un corso tenuto da Sigieri nel 1272 sul problema se la specie umana sia stata creata nel tempo. Vengono qui esaminate sia in generale le tesi di Sigieri riguardo ai diversi argomenti affrontati, sia (...) nello specifico il problema della causazione per intermediari. Quest'ultimo tema rimanda non solo alle altre opere in cui Sigieri ha affrontato tali problematiche, ma anche ad una tradizione che trae le sue origini nella filosofia greca classica e si sviluppa nel medioevo latino e arabo. Segue la traduzione del testo di Sigieri, condotta sull'edizione critica curata da Bernardo Carlos Bazán. (shrink)

L’articolo cerca di rispondere alla domanda se la scelta di Calcidio di usare la parola silva per indicare la materia e, in particolare, il ricettacolo platonico influenzò le teorie dei filosofi di lingua latina del XII secolo, che tanto dovevano al commento di Calcidio al Timeo. In particolare, vengono analizzati alcuni dei più importanti passi sulla silva tratti dalle opere di Gilberto Porretano e Bernardo Silvestre. Al fine di rendere più chiaro l’esame dei brani, è proposta anche una breve ma (...) completa rassegna dei diversi significati del termine silva e delle parole da essa derivate. Il risultato dell’analisi dei testi è che, sebbene nessuna delle tesi sulla silva di Gilberto e Bernardo sia stata direttamente influenzata dalle connotazioni di questo termine, tali connotazioni hanno probabilmente aiutato questi pensatori a comprendere meglio le affermazioni di Platone e Calcidio sulla natura primordiale. (shrink)

Le volume rassemble 25 études concernant la cosmologie médiévale, abordée à travers ses diverses composantes, à l’intérieur d’une fourchette chronologique allant de Calcidius jusqu’au XIVe siècle. Dix contributions sont consacrées à des questions de cosmologie hébraïque et islamique, traitant en particulier de Gersonide (R. Gatti), Maïmonide (L. Pepi), Avicenne (C. Di Martino, O. Lizzini), Sohravardî (I. Panzeca), Qûnawî (P. Spallino), les Frères de la Pureté (C. Baffioni) ainsi qu’aux interférences qui existent entre moyen âge islamique et latin : la grande (...) question de la cosmologie alchimique (M. Pereira), des textes traduits comme le De secretis naturae (P. Travaglia), la doctrine de la grande année dans Thebit et Pietro d’Abano (F. Seller). Les travaux de E.S. Mainoldi et de R. Gambino consacrent une large place à l’influence de la patristique grecque sur la pensée occidentale. D’autres études présentent le développement de la pensée cosmologique et scientique latine à partir de Calcidius (C. Militello), par l’intermédiaire d’Adélard de Bath (P. Palmeri), de Guillaume de Conches (G. Pellegrino) et d’autres documents divers (A. Tarabochia Canavero) jusqu’à l’avènement de l’aristotélisme physique, en particulier dans les commentaires universitaires aux Météorologiques (G. Fioravanti), au De caelo (C.A. Musatti, A. Vella) et chez Dante (M. Gallarino, P. Falzone). Quant à la littérature scientifique en langue vulgaire, elle est représentée par Restoro d’Arezzo (U. Villani-Lubelli) et Raymond Lull (J.Gayà). La communication de G. Alliney est dédiée à des questions de méthode historiographique, tandis que la contribution magistrale de Tullio Gregory sur “Cosmogonie et cosmologies chrétiennes” reconstitue de manière idéale l’ensemble des liens constituant les coordonnées générales de l’ensemble de la problématique abordée sous ses différentes facettes par les auteurs du volume. (shrink)