Abstract

The last century was marked by a characteristic that has accompanied many human activities. In philosophy, attempts have been made to convince professionals, students and the more educated population that truth is unattainable, or does not even exist, or is only a reflection of thought. In the field of politics, ethics and morals, the new means of communication of the first half of the 20th century, first and foremost the radio followed by the press, and the powerful who controlled them, they succeeded in the unprecedented feat of making very large sections of the population believe that the exponents of an ethnic group were not human beings, and that they could be subjugated and subjected to the most criminal oppressions, or even erased from the face of the Earth with a never before conceived final solution. The disintegration of realism has also marked the arts, and it was to be expected that the sciences were no less with the relativistic drift on the one hand and indeterministic probabilistic on the other in the foundations of science. The “_Shut up and calculate_” prevailed or the disinterest in the real causes of the phenomena as a typical dress of the professional physicist. The 20th century was therefore not the _short century_, but on the contrary the _long century_, which also extends into ours with its negative cultural effects. A change of course in Earth Sciences could trigger a domino effect for the renewal of other disciplines and put an end to the _long century_. _SUNTO_ Il secolo scorso è stato improntato da una caratteristica che ha accomunato molte attività umane. In filosofia si è tentato di convincere gli addetti ai lavori, gli studenti e la popolazione più istruita, che la verità è irraggiungibile, o addirittura non esiste, o è solo riflesso del pensiero. Nel campo della politica, dell’etica e della morale, i nuovi mezzi di comunicazione della prima metà del XX secolo, in primis la radio seguita dalla stampa, ed i potenti che li controllavano, sono riusciti nella inaudita impresa di far credere a larghissimi strati della popolazione che gli esponenti di una etnia non fossero esseri umani, e che li si potesse soggiogare e sottoporre alle più criminali angherie, o addirittura cancellarli dalla faccia della Terra con una mai prima concepita soluzione finale. Il disgregarsi del realismo ha improntato anche le arti, e bisognava aspettarsi che le scienze non fossero da meno con la deriva relativistica da una parte e probabilistica indeterministica dall’altra nei fondamenti della scienza. Prevalse il “Shut up and calculate” (zitto e calcola) ovvero il disinteresse per le vere cause dei fenomeni come veste tipica del fisico professionista. Il XX secolo non è quindi stato il secolo breve, ma al contrario il secolo lungo, che si spinge anche nel nostro con i suoi effetti culturali negativi. Un cambiamento di rotta nelle Scienze della Terra potrebbe innescare un effetto domino per il rinnovamento delle altre discipline e porre fine al secolo lungo.