Abstract
La prima parte dello studio analizza il razzismo spiritualistico di Julius Evola, maturato negli anni Trenta e confluito in due volumi intitolati Il mito del sangue e Sintesi di dottrina della razza . Nella formulazione delle sue teorie, Evola si muove in continuità con la tradizione razzistica occidentale. La seconda parte è una rassegna delle principali linee interpretative su Evola, da sempre influenzate da uno scritto autobiografico dello stesso filosofo, Il cammino del cinabro, e dalla fama sinistra a lui legata. Lo scritto si conclude con alcune considerazioni sul periodo speculativo evoliano, fortemente dipendente dall’attualismo ed espresso nei volumi degli anni Venti