Alcune brevi note su filosofia, religione e storia nel pensiero di Franz Rosenzweig
Teoria 28 (1):187-193 (
2008)
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Abstract
Tra le tante polarità che caratterizzano il pensiero di Franz Rosenzweig, quella tra filosofia e religione rappresenta un punto particolarmente interessante e problematico. Queste due dimensioni del pensiero possono spontaneamente convivere e anche confondersi, in quanto condividono alcune delle questioni fondamentali, ma è a livello di metodo che le prospettive divergono. Senza dover necessariamente enfatizzare l’interpretazione della filosofia come incessante e inesausta interrogazione , è comunque innegabile che una sua caratteristica costitutiva è la tendenza a problematizzare e a rimettere in discussione ogni risposta, soprattutto se ricevuta, ereditata e non elaborata in proprio. Se il carattere del pensiero filosofico inclina all’inquietudine, fatte salve le molte eccezioni su entrambi i lati, in ambito religioso prevalgono l’acquietamento e la rassicurazione derivanti da risposte tradizionali condivise, convissute, concelebrate. Anche il domandare teologico, che più da vicino risente della natura del pensiero filosofico, pone e ripone questioni, rielaborando le risposte ricevute, senza tuttavia rimettere mai in discussione l’orizzonte ultimo e i principi portanti della prospettiva da cui interroga