Il paradosso del terrore

Rivista di Estetica 39:43-55 (2008)
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Abstract

C’è una domanda che sorge spontaneamente: perché mai dovremmo essere interessati a generi di opere quali il terrore e la tragedia? Com’è possibile che questi generi continuino a persistere? Come possiamo spiegare la loro stessa esistenza? O meglio, perché mai qualcuno dovrebbe voler provare emozioni negative quali la paura, il terrore e la tristezza? Poi, come funziona, che più c’è da soffrire e più gli spettatori sono contenti? Si ammetterà che, se le cose stanno davvero così, si tratta di u...

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Carola Barbero
Università degli Studi di Torino

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