Abstract
Nell'Abbozzo di una morale senza obbligo né sanzione Guyau anticipa la tendenza dell'etica contemporanea a spostare l’accento dal dovere alla responsabilità rispetto alle risorse che si posseggono. Il saggio ricostruisce la formazione di questa originale proposta a partire dai confronti con lo stoicismo e l'epicureismo, con i moralisti inglesi e specialmente con l’autonomia kantiana, che Guyau approfondisce e supera in nome di un’«anomia» che implica la moltiplicazione e la varietà degli ideali individuali. L'autore si sofferma a considerara il significato congetturale dell’«ipotesi metafísica» dell'espansione della vita, che oltrepassa l’ambito dei principi, socialmente utili, di conservazione della vita e costituisce il livello più alto della moralità individuale. La portata «altruistica» dell'espansione della vita viene chiarita attraverso un confronto con l'idea di «volontà di potenza», che Nietzsche, nelle note critiche poste a margine dell'Esquisse, avvicina ma oppone all'idea di «dépense» sostenuta dal filosofo francese. Quest'idea non conforta l'aspettativa spenceriana di un'affermazione incondizionata, nel futuro, dell'istinto sociale altruistico: per Guyau l'uomo conserva il privilegio, e la condanna, di dover sempre ragiona re i propri desideri.