Assistiti o segregati? I grandi centri per richiedenti asilo in Italia [Assisted or segregated? The major centers for asylum seekers in Italy]
Abstract
Secondo il Ministero dell’Interno, i Centri di accoglienza per richiedenti asilo sono strutture nelle quali viene inviato e ospitato lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si è sottratto al controllo di frontiera, per consentire l’identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato. I CARA ospitano richiedenti asilo, persone in fuga da guerre e persecuzioni, che hanno spesso il primo confronto con lo Stato italiano a cui chiedono protezione attraverso queste strutture dalle enormi dimensioni, collocate per lo più in zone isolate e lontane dai centri cittadini, all’interno di ex caserme o di aeroporti militari dismessi, per un tempo che supera quasi regolarmente i venti-trentacinque giorni previsti dalla legge. Come si concilia l’esigenza di dare pronta accoglienza a un alto numero di persone con la richiesta di protezione e di accoglienza qualificata dovuta a ogni essere umano e ancor più a potenziali rifugiati con alta incidenza di casi vulnerabili?According to the Ministry of the Interior, the reception centers for asylum seekers are structures where aliens, without identity documents or who tried to avoid the border control, are sent and hosted: such a measure should allow their identification or the definition of the procedure for the recognition of refugee status. The centers host asylum seekers, that is people fleeing from wars and persecutions, and therefore represent their first approach with Italian state, in which they seek protection: regrettably they are confined in these enormous structures, located in remote areas and far from city centers for a time almost regularly exceeding the twenty/thirty-five days that are in accordance with the law. How is it possible to conciliate the need to provide emergency reception to a high number of people and the request for protection and qualified welcome which is due to every human being, particularly to potential and mostly vulnerable refugees?