Verso più vivide utopie [Towards more vivid utopias]
Abstract
Mead affronta il tema dell’utopia a partire dal contributo che l’antropologia e la comparazione tra culture possono offrire nell’identificare il ruolo che la visione utopica deve svolgere all’interno della cultura e della società. Mead nota come l’immaginazione umana si sia sempre rivelata molto più fertile nella formulazione distopica, piuttosto che nella positiva elaborazione utopica. Il problema della carenza di particolari e di definizione propria delle immagini utopiche è tematizzata in modo particolare. Vengono infine suggerite delle linee future di impostazione del problema con particolare riferimento al lavoro antropologico, allo studio dell’immaginazione nell’infanzia e al problema della separazione tra scienza e studi umanistici.Mead faces the problem of Utopia along the perspectives of anthropology and comparison between cultures, trying to define the role of utopian visions within culture and society. Mead points out that human imagination has always been more fertile in the formulation of dystopian rather than utopian visions. The problem of the lack of vivacity and details of utopian visions is discussed in detail. Finally, some possible future lines of research are developed, including anthropological work, studies on children’s imagination, and the problem of the cultural separation between science and humanities