Il βασιλεύς come νόμος ἔμψυχος tra diritto naturale e diritto divino: spunti platonici del concetto e sviluppi di età imperiale e tardoantica (Marcello Gigante Prize 2006)
Naples: Bibliopolis, Memoirs of the Italian Institute of Philosophical Studies 34 (
2006)
Copy
BIBTEX
Abstract
Il presente studio si pone in ideale continuità con l’opera di Marcello Gigante Nomos Basileus, analisi fondamentale della nascita e delle interrelazioni tra diritto naturale, diritto divino e diritto positivo nel mondo greco, prendendo le mosse proprio dal punto in cui questi aveva interrotto la sua indagine, ossia sulle concezioni platoniche del nomos e le sue connessioni con il divino, l’anima e l’educazione. In Platone sono rintracciate le premesse teoretiche della concezione, poi diffusa in età ellenistica, imperiale e tardo-antica, e solitamente attribuita agli stoici, del sovrano come nomos empsychos legge incarnata, fonte del diritto positivo in quanto è legge esso stesso.
In Platone esiste uno stretto rapporto tra diritto naturale, diritto divino e diritto positivo: che il nomos empsychos sia espressione della legge di natura risulta dal principio platonico secondo cui natura è per l’uomo l’anima e principalmente la dimensione intellegibile e divina che è in essa. I governanti degni promulgano leggi positive che scaturiscono dalla loro anima divina: così può essere garantito il fondamento divino e naturale delle leggi positive.