Abstract
Le ferrovie ad alta velocità in Cina sono un progetto epocale che segna l’avvento del capitalismo infrastrutturale nell’era del capitale monopolistico. L’articolo sostiene che i progetti infrastrutturali cinesi, una forma distintiva di geografie del capitalismo, svolgono diversi ruoli, tra cui quello tecnologico, sociale, economico-spaziale e geopolitico, con l’obiettivo di affrontare la precedente crisi economica del 2008 e di espandere e consolidare ulteriormente il potere territoriale. Per concettualizzare il momento contemporaneo delle dinamiche capitalistiche come capitalismo infrastrutturale e la sua relazione con i conflitti di classe, il presente scritto supera la dicotomia tra logica del capitale e logica del potere territoriale. Questo articolo sottolinea la rilevanza politica dei progetti infrastrutturali nel creare contraddizioni di classe invisibili, in particolare spingendo un’ampia fascia di masse operaie colpite da tali progetti a intraprendere azioni individuali e collettive. Contribuisce a chiarire la relazione dialettica tra le geografie del capitalismo e le geografie del lavoro.