Milano-Udine: Mimesis (
2016)
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Abstract
Il problema del mondo è stato l'interesse teoretico di tutta la vita di Patočka. Questo tema si collega alla domanda classica della filosofia occidentale su che cos'è il reale. Anche la fenomenologia ha indagato questa questione riconoscendo nel mondo un costante presupposto e, insieme, un problema aperto. La presente indagine espone ed analizza il percorso argomentativo del filosofo ceco su questo problema filosofico. In che modo il mondo si dà a noi e qual è il fondamento del suo mostrarsi? Cosa diventa il soggetto, destinatario dell'apparire, se è un momento del manifestarsi del mondo? Il metodo husserliano ha seguito l'analisi della coscienza intenzionale, Patočka, invece, ha parlato di una desoggettivazione dell'apparire e si è mosso a un livello più originario per tentare di cogliere l'emergenza del fenomenale. Il mondo naturale pre-teorico diventa, in questo modo, soltanto una via allo svelamento di una condizione più originaria: la concezione fenomenologico-trascendentale del mondo. Riformulando il concetto di mondo come totalità, alcuni concetti, come quelli di epoché e di apparizione, subiscono una torsione. Il filosofo ceco ha spinto la riflessione filosofica più avanti ed occupa oramai un posto originale nel movimento fenomenologico come lo dimostrano numerose pubblicazioni internazionali nel contesto non più soltanto europeo. Lo spazio aperto tra il senso profondo delle formulazioni di Husserl e il loro ripensamento ci insegna ad apprezzare i risultati dell'indagine fenomenologica nel loro giusto valore, non come verità assolute ma tappe di un percorso; e insieme è di stimolo a proseguire queste aperture, per lo più ancora inesplorate nelle loro conseguenze.