‘It is not possible to settle on a method of classifying manuscripts in the abstract; the lost works whose content is being reconstructed can be dated more or less precisely and the classification only acquires significance if it is accompanied by the history of the text. Then many apparent anomalies of tradition automatically disappear […]. In several of his articles Paul Maas has helped to clarify the notion of Byzantine conjecture; it would have been nice if he had placed greater (...) emphasis in his summary on the importance of a critical history.’. (shrink)

The Letter of Aristeas, a text written in Greek by a Jewish author of the Alexandrian diaspora, probably in the second century b.c., traces the circumstances under which a Greek translation of the sacred book of the Jews, the Pentateuch, was commissioned by King Ptolemy II Philadelphus. The letter situates this undertaking in the broader context of the foundation of the Library of Alexandria on the advice of Demetrius of Phalerum, who instigated the plan to gather together all the world's (...) books, both those in the possession of the Greeks and those “of other peoples.”. (shrink)

Il prelievo della Biblioteca Palatina fu, nel 1623, ad un secolo circa dall'inizio della Riforma, l'atto non solo simbolico con cui si cercò di vulnerare alla radice la cultura protestante asportando la Biblioteca di Heidelberg, vanto dell'intellettualità riformata e stimata superiore perfino alla Vaticana. In una lettera del 14 luglio 1608 a Janus Gruter, bibliotecario della Palatina, Scaligero era molto esplicito nella comparazione tra le due biblioteche, simbolo delle rispettive confessioni: «Indicem bibliothecae vestrae legi. Locupletior est, et meliorum librorum quam (...) Vaticana» (Lib. VI, Ep. 434). La concreta operazione di prelievo e trasporto dei libri fino a Roma, via Monaco, affidata a Leone Allacci, andò incontro ad una serie di difficoltà, a cominciare dalla imprevista totale indisponibilità di mezzi di trasporto: i «carri» di cui ampiamente si parla nel documento che qui di seguito pubblichiamo. Che fosse così arduo reperirli, ovvero trovare qualcuno che li mettesse a disposizione, era in realtà solo un aspetto - e certo non irrilevante - della più generale ostilità che circondò l'operazione. Ostilità che Allacci stesso bene avverte («Quando passo [per le strade] - scrive - li sento sospirare e dolere intrinsecamente, se bene all'esteriore bisogna che stiano savij»), e che sarà sedata solo dal deciso intervento del conte di Tilly (su di lui ved. oltre), intervenuto direttamente a Heidelberg il 14 gennaio 1623, al fine appunto di sbloccare la situazione. Ma veniamo al documento ed alla sua esemplare vicenda. (shrink)

Nietzsche’s Aristophanes. Nietzsche dealt extensively with Aristophanes in his early work. This article reconstructs some of the sources and contexts of Nietzsche’s work on Aristophanes and, against the backdrop of the conventional image of Aristophanes in classical philology, pays tribute to Nietzsche’s farsighted social and political analysis of Attic comedy.