Mathematical game theory – developed starting from the publication of The Theory of Games and Economic Behavior , by John von Neumann and Oskar Morgenstern – aims to outline an ideal model of behaviour of rational agents involved in some interaction with other rational agents. For this reason, game theory has immediately attracted the attention of philosophers dealing with practical rationality and, since the fifties, has been applied to the analysis of several issues concerning ethics and philosophy of politics. Here (...) we will focus on one of the most interesting applications of game theory to ethical-political inquiry, i.e., with the game theoretic analysis of some problems related to the evolution of moral norms. Firstly, we will provide a short outline of the development of game theory, which has lead to the formulation of a plurality of different game theories. It will be shown that such theories can be classified in two main groups: rationalistic game theories –in two different versions: classical and epistemic – and evolutionary game theories. Moreover, some basic elements of classical game theory will be introduced and the key ideas of epistemic and evolutionary game theories will be illustrated. Afterwards, the main approaches developed within the ethical-political applications of game theory will be shortly described. Finally, some results obtained in the last twenty years by the researchers who have analysed the evolution of moral norms by the conceptual tools of evolutionary and epistemic game theories, will be examined. (shrink)
Riassunto: Al centro di questo articolo è l’analisi dei fondamenti neurocognitivi dei deficit macrolinguistici, discorsivo-narrativi nello specifico, osservabili nei pazienti affetti da schizofrenia. Tale analisi è condotta in riferimento alle ricerche svolte negli ultimi decenni nell’ambito della psicolinguistica e delle neuroscienze. I risultati di queste ricerche hanno mostrato che alcuni aspetti dei disturbi macroelaborativi che caratterizzano il profilo linguistico dei pazienti schizofrenici possono essere spiegati chiamando in causa i deficit di tre sistemi cognitivi: teoria della mente, funzioni esecutive, (...) memoria semantica. In questo articolo si sostiene che un tale quadro esplicativo vada integrato attraverso il riferimento a un ulteriore processo cognitivo cruciale per l’elaborazione macrolinguistica: la costruzione di scenari. Tale processo è fondamentale per la comprensione e produzione discorsiva in quanto responsabile della costruzione della rappresentazione globale degli eventi del discorso narrativo. Alla luce di queste considerazioni, in questo lavoro si propone che un ruolo cruciale nella spiegazione di alcuni aspetti dei disturbi macrolinguistici nella schizofrenia sia svolto da una compromissione nel processo di costruzione di scenari mentali e si avanza l’ipotesi che tale compromissione sia determinata, a sua volta, da problematiche che agiscono sul piano del funzionamento delle aree cerebrali preposte alla percezione e all’assemblaggio multimodale delle rappresentazioni sensomotorie. Parole chiave: Abilità macrolinguistiche; Costruzione di scenari; Elaborazione discorsiva: Embodied Cognition; Narrazione; Schizofrenia; Percezione; Modelli mentali The role scenario building in the explanation of macrolinguistic disorders in schizophrenia: This article analyzes the neurocognitive foundations of macrolinguistic deficits, specifically narrative, observable in patients with schizophrenia. This analysis is conducted with reference to the investigations carried out in recent decades in the field of psycholinguistics and neuroscience. The results of these investigations showed that some aspects of macrolinguistic deficits of schizophrenics can be explained in terms of impairments of three cognitive systems: theory of mind, executive functions, and semantic memory. In this article, it is suggested that this explanatory framework has to be integrated with the reference to a further cognitive process: scenarios construction. Such process turns out to be critical for discourse comprehension and production as it is responsible for the building of the global representation of events of a narrative. In the light of these considerations, it is claimed that a crucial role in the explanation of some aspects of macrolinguistic disorders in schizophrenia is played by an impairment in the process of constructing mental scenarios. The hypothesis is that this impairment is, in turn, determined by problems affecting the brain areas responsible for the perception and multimodal assembly of sensorimotor representations. Keywords: Discourse Processing; Embodied Cognition; Macrolinguistic Skills; Scenario Building; Narrative; Schizophrenia; Perception; Mental Models. (shrink)
La percezione musicale ha avuto un ruolo significativo nella storia della psicologia della Gestalt. Muovendo dalle critiche di Mach ed Ehrenfels alla dottrina elaborata da Helmholtz e dall’elaborazione teorica di Stumpf, destinata a fungere da ponte concettuale, il lavoro analizza la riflessione svoltasi in seno alla psicologia della Gestalt. Sorprendentemente, Köhler non si concentra sulle Gestalten musicali complesse, ma sulle qualità tonali più elementari, mostrandone la totale irriducibilità a fattori fisico-fisiologici. Sulla stessa linea è anche Hornbostel, il quale amplia tuttavia (...) il discorso mediante il richiamo al complesso antropologico dei vissuti umani, musicali ed extramusicali, che rimandano a un determinato contesto culturale, saldando così il nesso tra psicologia della Gestalt e ricerca nel campo etnomusicologico. (shrink)
TABLE OF CONTENTS -/- I. La rinascita novecentesca 1. Chaïm Perelman: la nuova retorica 2. Stephen Toulmin: la pratica logica e l’uso degli argomenti 3. Ragionamento e linguaggio: la logica naturale di Jean-Blaise Grize -/- II. La logica informale 1. Informale vs. formale? 2. Il concetto di argomento 3. La ripresa della teoria di Paul Grice 4. La ricostruzione degli argomenti 5. La valutazione degli argomenti: le fallacie 6. Il network problem -/- III. Dialogo e dialettica 1. La logica (...) dialogica di Paul Lorenzen 2. Charles L. Hamblin e i sistemi dialettici 3. Else Barth e la dialettica formale 4. Jaakko Hintikka: logica interrogativa e teoria dei giochi -/- IV. Pragmatica e dialettica 1. La Pragma-Dialectics di van Eemeren e Grootendorst: un ideale filosofico della razionalità 2. Ricostruzione e valutazione degli argomenti 3. L’analisi delle fallacie 4. Fallacie e biases: tra argomentazione e psicologia -/- V. Intersoggettività e impegni dialogici 1. La New Dialectic e il ragionamento interpersonale: Douglas Walton ed Erik Krabbe 2. Contesti dialogici e commitment store 3. Teoria delle fallacie e presumptive reasoning 4. La fondazione della Informal Logic 5. Argomentazione, informatica e scienza cognitiva -/- VI. Razionalità e fondazione 1. Razionalità discorsiva: la pragmatica universale di Jürgen Habermas 2. Razionalità inferenziale e semantica: la pragmatica normativa di Robert B. Brandom 3. La pragmatica trascendentale di Karl O. Apel 4. Modelli di razionalità 5. Fondazione o giustificazione -/- VII. Argomentazione e pratiche sociali 1. Ragionamento pratico 2. Etiche del discorso 3. Diritto e politiche dell’argomentazione. (shrink)
"Siamo come lucciole che hanno disimparato a illuminare e che prima si sono messe a girare attorno alla lanterna magica dell'ideale ascetico e ora attorno alle insegne pubblicitarie al neon. Lucciole che hanno scordato d’avere una potenzialità di orientatività preziosa nel proprio sistema affettivo" (G. Cusinato, La totalità incompiuta, Milano 2008, 314). Che cos'è una persona? Come si costituisce concretamente l'identità personale? Che rapporto c'è fra identità personale e identità psichica? C'è coincidenza fra persona e homo sapiens? La persona è (...) ancora oggi, nonostante tutto, al centro del dibattito filosofico, sociologico, giuridico e bioetico, eppure la sua dimensione sembra sfuggire continuamente alle reti concettuali e alle categorie epistemologiche della scienza. In questo lavoro si propone una fenomenologia della persona a partire dal confronto con la teoria dei sistemi autopoietici di Maturana e Varela e dei sistemi sociali di Luhmann, mettendo in luce che la persona non può essere considerata un sistema autopoietico. La persona si delinea piuttosto come un sistema excentrico che si costituisce mediante l'esecuzione dell'atto. Questa prospettiva viene esplorata attraverso un dialogo serrato con l'antropologia filosofica tedesca, la stessa che all'inizio del Novecento mette in luce che l'uomo non ha un'essenza precostituita e proprio per questo necessita di un processo di Bildung. L'antropologia filosofica di Scheler e Plessner nasce nella Germania degli anni Venti in un periodo ancora fluido in cui l'eclissi delle tradizionali concezioni dell'uomo non aveva ancora lasciato il posto alla cristallizzazione totalitaria dell'uomo di massa che si sarebbe imposta negli anni Trenta. (shrink)
Tra le posizioni antitetiche, emerse nei primi secoli di storia del cristianesimo, di accettazione e di rifiuto delle immagini, i Libri Carolini assumono una posizione intermedia. L'immagine, collegata al visibile e all'esteriorità, non può essere in relazione con il vero, né possiede vita senso e ragione. Essa tuttavia ha il compito di mantenere il ricordo dei fatti e, grazie a tale funzione, aiuta la visione spirituale. Il fatto che solo grazie alla iscrizione che l'accompagna, un'immagine acquisti il proprio significato preciso, (...) indica una sorta di autonomia dell'estetico, in cui la bellezza non ha alcun legame con la santità e con la sfera morale. (shrink)
Rahel Jaeggi è uno dei nomi più noti e discussi nell’ambito dell’attuale teoria critica di tradizione francofortese. Merito, in particolare, del suo volume del 2005, Entfremdung [“Alienazione”, tr. it. 2015], ma anche dell’opera Kritik von Lebensformen [2014a], dedicata al tema della critica delle forme di vita. Obiettivo del presente articolo è offrire un quadro generale della teoria critica di Jaeggi, a partire dall’articolo Che cos’è la critica dell’ideologia? [2009a, tr. it. 2016] (1) che, come sosterremo, costituisce una sorta (...) di tratto d’unione tra le riflessioni dell’autrice sull’alienazione, culminate nell’omonimo volume del 2005 (2), e quelle relative alla critica delle forme di vita, intraprese negli anni successivi (3). (shrink)
Pierre Levy è un professore di filosofia dell’Università di Parigi VIII a Saint-Denis che si è formato alla Sorbona seguendo i corsi dei maestri, M. Serres e C. Castoriadis. I suoi interessi di studio sono rivolti alle trasformazioni dello sviluppo tecnologico nell’ambito delle forme della conoscenza e della comunicazione e alle conseguenze economiche e politiche del nuovo cyberspazio sull’evoluzione antropologica e sociale. Pierre Levy esamina, quindi, i processi basilari del processo di globalizzazione su cui si concentrano le scienze sociali; ma (...) a suo modo, da intellettuale francese che «non aspira all’esattezza storica o scientifica, ma alla fecondità filosofica e pratica». L’intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio (1994) si presenta come un'opera suggestiva che contiene riflessioni lucide in un linguaggio personalizzato, con concessioni liriche imbarazzati e con una narrazione ridondante. Tuttavia, in questa opera così eterodossa, è possibile ritrovare un nucleo di analisi sociologica che affonda alcune delle sue premesse nella teoria dell’evoluzione dei sistemi sociali. Nella prima parte ,presento la teoria degli spazi antropologici , da una prospettiva diacronica: gli spazi antropologici – Terra, Territorio, Merci, Sapere – corrispondono a sviluppi evolutivi della specie umana - società primitive,antiche, moderne e contemporanee - in un processo discontinuo di significazione della riproduzione simbolica e materiale. Nell’analisi dello Spazio del sapere, si evidenzia come il consolidarsi del nuovo cyberspazio potrebbe ridefinire l’organizzazione e lo sviluppo degli spazi precedenti e si sottolineano le finalità pratiche della complessa prospettiva di Pierre Lévy (A): «una filosofia politica degna di questo nome non può accontentarsi di analizzare e sezionare una situazione senza assumersi il rischio di indicare una via di uscita adeguata». L’ambito dell’analisi diventa, infine, quello delle relazioni armoniche e cacofoniche tra i differenti spazi antropologici con la riuscita metafora dei quattro punti cardinali (B). (shrink)
Il 2021 segna gli ottant’anni dalla nascita di Mario Perniola, uno dei massimi filosofi italiani del secondo dopoguerra. Questo volume raccoglie interventi che esplorano la sua opera mostrandone la fertilità e sottolineando al tempo stesso la prossimità delle sue idee con le principali sfide del nostro tempo. Dall’Italia al Brasile, passando per gli Stati Uniti, l’Irlanda, la Francia, il Belgio, il Messico e la Cina, gli autori si soffermano su temi che comprendono l’estetica, la politica, la teoria della comunicazione, (...) i queer studies, il pensiero rituale e religioso, la sessualità e la letteratura, restituendo la plurivocità e l’originalità di un filosofo di respiro internazionale e più che mai attuale. (shrink)
Al maestro inglese sono attribuite due opere di logica: la Logica sive tractatus de veritate propositionum e le Consequaentiae, entrambe scritte molto probabilmente intorno al 1360. In queste opere Ferrybridge elabora due teorie dell'inferenza, diverse tra loro e caratterizzate in modo originale rispetto alla tradizione coeva. Nel presente saggio l'A. si propone di ricostruire ed analizzare le due teorie, individuandone analogie e differenze e tentando di determinare la loro posizione nell'ambito della tradizione logica medievale, con riferimento alle tesi di Buridano, (...) Pietro di Mantova, Paolo Veneto, Walter Burley. Dopo un'analisi contenutistica dei due testi, l'A. giunge a stabilire tre importanti differenze tra essi: la prima è costituita dal fatto che nella Logica viene formulato esplicitamente un criterio generale per determinare la necessità di un enunciato condizionale, mentre nelle Consequaentiae non vi è traccia di tale tentativo; la seconda riguarda il fatto che mentre nelle Consequaentiae viene rifiutata la validità delle consequaentiae con antecedente impossibile o conseguente necessario, nella Logica tale validità viene pienamente accettata; la terza differenza infine è data dalla diversa classificazione delle consequaentiae formulata nelle due opere. In appendice viene pubblicata l'ultima parte della Logica e cioè un trattato dedicato alla determinazione delle condizioni secondo cui un enunciato condizionale è necessario. (shrink)
"Questo volume esamina la dottrina epicurea dei minimi che rappresenta un nodo cruciale della filosofia di Epicuro e un autentico punto di svolta rispetto all'atomismo di Leucippo e Democrito. Il libro è organizzato in tre capitoli dedicati rispettivamente: all'analisi filologica e teorica delle fonti primarie, alla ricostruzione del contesto storico-filosofico a cui la dottrina dei minimi verosimilmente fa riferimento, e, infine, all'approfondimento dello sviluppo della teoria dei minimi in ambito prevalentemente geometrico all'interno della scuola di Epicuro. L'esame critico delle (...) fonti antiche, anche attraverso l'attenta analisi della letteratura secondaria, conferma il ruolo decisivo giocato dai minimi nella scienza della natura epicurea. Si tratta della prima monografia interamente consacrata allo studio di questa significativa dottrina in tutta la sua ampiezza storica e teorica."--Provided by publisher. (shrink)