Abstract
Il presente articolo si propone di mettere in luce la rilevanza teorica della fenomenologia per la psicopatologia. A tal fine, l’argomentazione sarà focalizzata sul lavoro dello psichiatra tedesco Wolfgang Blankenburg. Nel concepire e sviluppare la sua cosiddetta “psicopatologia del senso comune”, Blankenburg fa costantemente appello alla fenomenologica husserliana ed instaura con essa un dialogo proficuo sul piano teorico ed epistemologico. Questo confronto consente a Blankenburg, da un lato, di elaborare un approccio alla psicopatologia fondato fenomenologicamente e, d’altro lato, di ridefinire lo statuto della psicopatologia stessa come disciplina scientifica. Attraverso l’analisi critica dei lavori di Blankenburg e la valutazione del suo reinvestimento di alcuni momenti centrali del pensiero di Husserl, si mostrerà come questi possano avere un impatto di rilievo nell’ambito della psicopatologia. In particolare, si discuterà come i due pilastri del metodo fenomenologico husserliano, l’epoché e la descrizione eidetica, possano svolgere un ruolo considerevole nelle ricerche di psicopatologia.