Filosofare E giocare: La dimensione ludica nella E Della philosophy for children
Abstract
Quando pensiamo ad attività rivolte ai bambini siamo inevitabilmente portati a prendere in considerazione il gioco. Il gioco è infatti una delle attività più spontanee per un bambino, ciò che più gli è familiare. Tuttavia esso non è solo un passatempo o un modo come un altro per divertirsi. Il giocare è soprattutto una delle sue principali forme di apprendimento. In sostanza possiamo dire che il gioco diventa lo strumento privilegiato di cui dispone il bambino per esplorare il mondo. Cosa accade allora quando ci proponiamo di fare filosofia con i bambini? Quale ruolo assume la dimensione ludica? Possiamo fare filosofia giocando? Prendendo in analisi il caso specifico della Philosophy for Children, Lipman non ha teorizzato e messo a tema il ruolo del gioco all’interno del suo curricolo, ma lo si può evincere chiaramente da una lettura attenta e mirata dei materiali scritti dal nostro autore. Lo stesso vale per la letteratura secondaria: sembra che l’elemento “gioco” sia presente in maniera implicita, assumendone le dimensioni fondamentali, ma che non sia mai stato tematizzato. Questo lavoro è proprio un tentativo di rendere esplicita la valenza dell’attività ludica nella Philosophy for Children