«absoluta Consideratio Naturae»: Tommaso d'Aquino e la dottrina avicenniana dell'essenza
Abstract
Lo studio si pone due domande sulla dottrina dell'essenzialismo, desunta dalla posizione di Avicenna sull'essenza : 1) come fu possibile per gli autori del Due e Trecento interpretare la dottrina aristotelica dell'essenza come dottrina dell'indifferenza dell'essenza all'individualità e all'universalità; 2) come poterono autori che sostenevano dottrine diverse fra loro appellarsi tutti alla risposta di Avicenna. In questo studio è presa in esame la posizione di Tommaso, soprattutto in quanto nell'evoluzione del suo pensiero non dette alla dottrina dell'indifferenza dell'essenza la medesima interpretazione. La prima parte dello studio è centrata sulla dottrina dell'essenza in Avicenna, elaborata sulla scia della distinzione di Alessandro di Afrodisia tra universale e ciò cui l'universale pertiene. Nella seconda si considera la posizione di Tommaso, prima nel De ente et essentia, poi nel Quodlibet VIII, q. 1 delle Quaestiones de quodlibet, infine nei commenti al De anima e alla Metafisica, e nella Summa contra Gentiles