In Massimo Dell'Utri (ed.),
Olismo (
2002)
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Abstract
In questo saggio non sviluppo una tesi precisa, ma presento alcune osservazioni sull'olismo e molecolarismo che tentano di mostrare la praticabilita' del molecolarismo e vederne allo stesso tempo le difficoltà: (i) Mi interrogo sulla fortuna del dibattito sull'olismo degli ultimi anni, come ripresa e precisazione delle osservazioni fatte a suo tempo da Dummett nel suo libro su Frege. (ii) Richiamo alcune idee fregeane a proposito di linguaggi formali che definiscono una specie di olismo innocuo, e al contempo impongono una distinzione tra olismo del significato e della competenza. (iii) Pongo il problema dell'allargamento di tali idee dai linguaggi formali al linguaggio naturale; propongo di applicare la distinzione tra significato e competenza alla differenza tra significato socialmente costruito e significato usato dai singoli; in tal modo individuo nell'idea di ''idioletto'' di Frege un problema cui ogni teoria del linguaggio deve rispondere. (iv) Sostengo che il molecolarismo risponde al problema dell'idioletto; difendo percio' la praticabilita' del molecolarismo messa in discussione dal saggio di Fodor e Lepore, in cui cerco di individuare il punto in cui hanno fuorviato il lettore nel credere alla impraticabilita' di tale prospettiva. (v) Sopo aver accennato ad alcuni problemi aperti nella proposta molecolarista di Dummett, presento una possibile interpretazione non olistica del pensiero di Wittgenstein, che pero' non risolve i problemi sopraccennati.