Sesto San Giovanni, Milano: Mimesis (
2013)
Copy
BIBTEX
Abstract
L’idea che vi sia una netta dicotomia tra fatti e valori è uno dei dogmi dell’empirismo. Secondo questa concezione, i giudizi fattuali, in quanto verificabili o falsificabili empiricamente, riguardano le aree di razionalità «pura» e omogenea e sono ancorati naturalisticamente al mondo. Gli enunciati di valore, invece, sarebbero da relegare nella sfera di ciò che è semplicemente «soggettivo», emotivo, irrazionale. Questo assunto, che ha dominato per molto tempo le scienze e la filosofia, è stato messo in dubbio dai pragmatisti e da alcuni dei più influenti pensatori contemporanei, che, intervenendo al dibattito sull’oggettività dell’etica, hanno mostrato come la presunta eterogeneità tra giudizi descrittivi e giudizi valutativi sia ormai insostenibile. Sulla scia della prospettiva inaugurata da questi pensatori, gli autori di questo libro mostrano come la dicotomia fatto/valore abbia corrotto il nostro pensiero, impedendoci di rivolgere l’attenzione alle intersezioni, le sinergie e le relazioni che esistono tra processi cognitivi e coefficienti valutativi, tra scienza e etica.
Con saggi di S. Clough, D. Copp, D. Davidson, G. Marchetti, H. Putnam, R. A. Putnam B. Stroud, K. A. Taylor, V. Walsh