Gli usi della diversità: The Uses of Diversity
Abstract
L’attuale riabilitazione dell’etnocentrismo, benchè si tratti di un etnocentrismo rilassato e condiscendente, affonda le sue radici in una concezione monadologica della pluralità delle culture che trascura il fatto che, nella realtà contemporanea, il confronto con l’altrui diversità può contribuire innanzitutto a una migliore comprensione di noi stessi. In un simile contesto l’immaginazione etnografica rappresenta senza dubbio un antidoto al narcisismo morale in quanto ci offre gli strumenti migliori per perlustrare quello spazio intermedio che sta tra noi e quegli ‘altri’ che nelle società contemporanee sono sempre più spesso al nostro fianco. Principalmente in ciò consistono ‘gli usi della diversità’ : nel rafforzare la nostra capacità di immaginare la differenza.Today’s rehabilitation of ethnocentrism, though a ‘relax-and-enjoy-it’ one, is rooted in a ‘monadologic’ conception of cultural plurality which overlooks the fact that, in the contemporary predicament, to be confronted with the other’s diversity may primarily mean a better understanding of ourselves. In such a context, the ethnographic imagination is undoubtedly an antidote to the moral narcissism, in so far as it allows us to explore the space that lies between us and those ‘others’ who, in our societies are for the most part among us. This is what ‘uses of diversity’ primarily means: empowering our ability to imagine difference