Abstract
Esperimento mentale: siete Immanuel Kant, vi trovate in Australia, e ve ne state andando a passeggio. A un tratto scorgete una strana bestiola in riva al lago. Ha gli occhi di una talpa, ma sarà grande dieci volte tanto. Ha il becco di un’anatra, ma non ha le ali; e non ha piume bensì una fitta pelliccia che la fa assomigliare semmai a una lontra. La coda poi sembra quella di un castoro; e le zampe hanno dita palmate, ma con artigli. Insomma, è proprio uno strano animale (ammesso che sia un animale e non una creatura degli inferi o lo scherzo di un taxidermista) nel quale certamente non vi siete mai imbattuti e di cui sicuramente non aver mai sentito parlare. Domanda: che cosa dunque state vedendo? Siete incappati in un ornitorinco. Ma attenzione: l’esperimento richiede che vi immedesimiate in Kant, e ai tempi di Kant l’ornitorinco non era ancora stato scoperto. Per meglio dire: non era ancora stato scoperto e classificato dai naturalisti europei, che ci avrebbero impiegato quasi un altro secolo prima di trovargli un posto nell’ordine sui generis dei mammiferi ovipari. Il vecchio Immanuel non ne sapeva nulla, non ne aveva il concetto; quindi voi non potete rispondere che state vedendo un ornitorinco. State vedendo quella cosa lì e basta. Il problema è cosa significhi dire che state vedendo quella cosa dato che non avete la più pallida idea di che cosa stiate vedendo.