La teoria dell'inferenza nelle opere di Richard Ferrybridge
Abstract
Al maestro inglese sono attribuite due opere di logica: la Logica sive tractatus de veritate propositionum e le Consequaentiae, entrambe scritte molto probabilmente intorno al 1360. In queste opere Ferrybridge elabora due teorie dell'inferenza, diverse tra loro e caratterizzate in modo originale rispetto alla tradizione coeva. Nel presente saggio l'A. si propone di ricostruire ed analizzare le due teorie, individuandone analogie e differenze e tentando di determinare la loro posizione nell'ambito della tradizione logica medievale, con riferimento alle tesi di Buridano, Pietro di Mantova, Paolo Veneto, Walter Burley. Dopo un'analisi contenutistica dei due testi, l'A. giunge a stabilire tre importanti differenze tra essi: la prima è costituita dal fatto che nella Logica viene formulato esplicitamente un criterio generale per determinare la necessità di un enunciato condizionale, mentre nelle Consequaentiae non vi è traccia di tale tentativo; la seconda riguarda il fatto che mentre nelle Consequaentiae viene rifiutata la validità delle consequaentiae con antecedente impossibile o conseguente necessario, nella Logica tale validità viene pienamente accettata; la terza differenza infine è data dalla diversa classificazione delle consequaentiae formulata nelle due opere. In appendice viene pubblicata l'ultima parte della Logica e cioè un trattato dedicato alla determinazione delle condizioni secondo cui un enunciato condizionale è necessario